Un patchwork sull'assurdità della rappresentazione e l'impossibilità
del morire. Una fuga del soggetto dai limiti angusti della forma,
nell'illusorietà stessa delle forme. Una libera reinterpretazione
e de-contestualizzazione di celebri spezzoni dei padri del cinema
mondiale per la regia del figliastro Marco Boccia.
Sono ormai più di dieci anni che ronzano nella
testa di Gabriele Croppo le note di una canzone dei Tears for
Fears. "Evocano qualcosa" ha sempre pensato. Ora i
Tears for Fears non ci sono più, ma quel qualcosa
ha preso una forma. E un formato.
Nel Dicembre del 2000, a dieci anni dalla morte di
Keith Haring, si è svolta a Roma la retrospettiva a lui dedicata.
Gli studenti del biennio 1999-2001 hanno realizzato un video sulla
mostra tenuta al Chiostro del Bramante.